La Beola di Trontano
Nell'ossola superiore, da molti secoli sono in attività le cave di beola, un ortogneiss particolarmente pregiato, che per le sue particolari caratteristiche meccaniche, si presta in maniera eccelsa alla soluzione di determinati problemi edili.
Il nome ''Beola'' sembra derivare dal piccolo paese di Beura (un tempo chiamato Bevula) il luogo in cui per la prima volta questo materiale è stato estratto in quantità rilevanti per fini commerciali.
Le sue qualità estetiche, il suo colore,l'elasticità, la proprietà di sfaldarsi secondo piani paralleli e quindi la possibilità di essere ridotta in lastre sottili, ma nel contempo molto robuste ha fatto si che la beola avesse molta considerazione.
Se ne fece largo uso per la copertura di tetti, le pavimentazioni di vasti edifici come chiese ville e palazzi, sotto forma di: gradini, balconi, mensole, stipiti di porte e finestre.
Per la vita nelle nostre vallate, la beola la troviamo quale sostegno di vigneti, muri a secco e per l'edificazione delle abitazioni, stalle, fienili con i caratteristici tetti in beola.
Ora viene impiegata per pavimentazioni e rivestimenti (interni ed esterni), nel recupero di centri storici, per davanzali, gradini, mensole, sassi da muro, pietravista, piode da tetto, cordoli e mosaico, contribuendo così a diffondere la conoscenza della ''beola'', una pietra naturale semplice come la gente ossolana.
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